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Fratture Vertebrali. Tac o Risonanza Magnetica?
Le fratture vertebrali sono dei reperti relativamente frequenti nei pazienti anziani anche in assenza di un trauma vero e proprio.
Una frattura vertebrale atraumatica viene anche chiamata da “fragilità” e la causa più frequente è una sottostante osteoporosi che indebolisce la struttura minerale delle ossa.
Le donne dopo la menopausa sono più soggette ad osteoporosi e di conseguenza ad eventuali fratture vertebrali da fragilità.
Il sintomo principale di una frattura vertebrale è il dolore acuto localizzato a livello del corpo vertebrale interessato. La sintomatologia dolorosa incrementa stando in piedi o seduti e diminuisce in posizione supina; il paziente troverà sollievo a stare disteso nel letto.
Lo Studio Rx Gentile si trova a Bagheria (Palermo). Per visualizzare dove è localizzato il nostro centro di radiologia clicca qui.
Il primo esame che viene effettuato nel sospetto di una frattura vertebrale è la radiografia della colonna del tratto di colonna interessato. Il limite dell’ Rx standard è che permette di vedere soltanto se una vertebra è “crollata” o meno; L’esame non permette però di datare lo “schiacciamento” vertebrale e non possibile quindi dire se una frattura vertebrale è recente oppure si tratta di cedimento di vecchia data e già guarito.
Il miglior esame per effettuare una diagnosi di frattura vertebrale, sia traumatica che non, è la Risonanza Magnetica (RM) Dorsale o la Risonanza Magnetica Lombare. Questo esame, specie se effettuato su apparecchi ad alto campo, permette di vedere l’edema vertebrale e di conseguenza datare la frattura come recente. L’edema osseo si manifesta tipicamente come un’iperintensità marcata nelle sequenze STIR associata ad un’ipointensità nelle sequenze T1 pesate.
La Tomografia Computerizzata (TC) nelle fratture vertebrali consente di valutare meglio, rispetto alla RM, la morfologia della struttura ossea, la comminuzione dei frammenti e l’integrità del muro posteriore; non è possibile però vedere l’edema osseo.
Il trattamento delle fratture vertebrali può essere di tipo conservativo oppure chirurgico mininvasivo.
Il busto, indossato per alleviare il dolore quando si è in piedi, non garantisce che il corpo vertebrale non continui a crollare nel tempo.
La vertebroplastica e la ciplastica sono invece due tecniche mininvasive che permettono di riparare la frattura vertebrale iniettando all’interno del corpo vertebrale del “cemento” ad alta viscosità.
Autore: Dott. Notaro Dario
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News » Comunicazioni 10/06/2020
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